I bassorilievi dell’ambone e dell’altare sono opera di uno scultore genovese, Mario Roncallo, mancato qualche anno fa, che è pure l’autore delle 15 stazioni della Via Crucis, con l’ultima, la quindicesima, che descrive l’apparizione di Gesù risorto a S. Tommaso.
Anche questi pannelli, come la vetrata, sono quasi una “Bibbia dei poveri”: nel Medio Evo, quando la maggior parte dei fedeli era analfabeta, gli eventi dell’Antico e del Nuovo Testamento erano raffigurati negli affreschi sulle pareti delle Chiese, o nelle sculture che ornavano altari e facciate. Così anche nell’altare della Parrocchia, sia nell’ambone che nelle basi che sostengono la “mensa” sono resi in immagini i due grandi momenti della S. Messa: la Liturgia della Parola e la Liturgia Eucaristica, con riferimenti precisi alle pagine della Bibbia.
Nel pannello dell’ambone è illustrato il brano di Matteo, cap. 5, vv. 1 e sg.: “Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: Beati i poveri in spirito… Beati gli afflitti…”
Osservando attentamente il bassorilievo, si possono cogliere tre momenti del racconto: la figura di Gesù al centro, i discepoli, la folla. E nella folla si possono riconoscere i protagonisti delle beatitudini: i poveri, gli afflitti, i perseguitati… Ma non mancano due figure dell’Antico Testamento:
Mosè ed Elia: così si può cogliere il legame profondo tra i due momenti della Bibbia e insieme la conclusione del discorso delle Beatitudini “…Beati voi quando vi perseguiteranno per causa mia… Così infatti perseguitarono i profeti che vi hanno preceduto.”
Guardiamo ora l’altare maggiore: la mensa posa su due basi adorne di bassorilievi. Sul basamento di sinistra, come prefigurazione del Sacrificio Eucaristico sono illustrati due momenti della vita di Abramo, l’uomo della Fede: l’offerta del pane e del vino al sacerdote Melchisedec che è “figura” del sacerdozio eterno di Gesù; e il sacrificio di Isacco, altra “figura” del sacrificio di Cristo, simboli antichissimi del sacrificio Eucaristico. La pagine della Bibbia in cui questi due momenti sono narrati si trovano in Genesi: cap. 14, vv.16-29 e cap. 22, vv. 9-13.
Il basamento di destra ci trasporta nella Gerusalemme Celeste descritta nell’Apocalisse di S.Giovanni al capitolo 5, vv. 1 e sg. e al cap.19, vv. 1-19. Nel centro vediamo l’Agnello, immolato per noi, e il libro dai sette sigilli che solo l’Agnello può rompere, compiendo così la sua vittoria sul male e sulla morte. E intorno ecco la folla dei beati, il compimento e la realizzazione del Banchetto Eucaristico nella gloria del cielo, la comunione definitiva col Signore da parte della sua Chiesa.
La scena è una liturgia corale gloriosa, con la “Sposa ornata di gioielli” che canta la sua gioia e la lode all’Agnello. E nella tradizione cristiana, nella “Sposa adorna per il suo sposo” insieme alla Chiesa può anche esser riconosciuta la “Madre della Chiesa”, la Vergine Maria.
Lisetta Allegretti