Dal vangelo secondo Giovanni (8, 1-11)
1 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Questo brano che abbiamo ascoltato, è stato accolto nel quarto vangelo (Giovanni) solo dopo aver peregrinato da un vangelo all’altro, perché il suo contenuto era ritenuto “scandaloso” dagli stessi cristiani. È stato inserito al cap. 8 di Giovanni dove Gesù dice: “Voi giudicate secondo la carne, io non giudico nessuno”.
I Padri d’Oriente non conoscevano questo brano, era presente solo in alcuni manoscritti, i latini lo conoscevano già dal 4° secolo. Anche lo stile letterario e il tema non sembrano di Giovanni, pare piuttosto di Luca. È un brano comunque che imbarazza anche noi, ora.
Si ha così il caso in cui l’origine del brano è avvolta storicamente nel mistero, (potrebbe provenire da uno scritto non canonico, tipo vangeli apocrifi), mentre la sua autorità divina per il credente è fuori dubbio. Il Concilio di Trento riconosce l’ispirazione divina dei Libri della Bibbia, così come sono presenti, e li riconosce come Parola di Dio.
Vediamo la struttura:
Gesù sta insegnando nel tempio, è il Maestro.
Gli scribi e i farisei fanno irruzione davanti a Gesù e gli portano una donna sorpresa in adulterio, e la posero in mezzo. “Mosè ci ha ordinato di lapidare donne come questa…” Fanno riferimento all’antica Legge.
Gesù non parla, scrive per terra, non vuole mettere in difficoltà la donna. Alle insistenze dei farisei e degli scribi, Gesù si alzò, li affronta: “chi di voi, è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. Gesù non condanna neppure gli scribi e i farisei, dice semplicemente, se vi sentite innocenti, date pure inizio alla lapidazione. Questa prima parte ci presenta dunque Gesù e gli scribi e i farisei, è uno dei tanti conflitti che troviamo nel vangelo tra Gesù e i suoi avversari, la donna è solo un pretesto.
Nella seconda parte, invece, abbiamo Gesù e la donna.
Inizia un dialogo tra Gesù e la donna, è un dialogo pieno di attenzione e di misericordia.
“Allora, Gesù si alzò…” si mette alla pari con la donna. “Donna, domanda Gesù, dove sono?” “Nessuno ti ha condannata?” “Nessuno, Signore” “e Gesù le disse: Neanch’io ti condanno, va’ e d’ora in poi non peccare più”. Chiamato a scegliere tra la Legge e la misericordia, Gesù sceglie la misericordia, senza mettersi contro la Legge, perché sa distinguere il peccato dal peccatore.
È bello ripensare la scena quando tutti se ne vanno e restano solo Gesù e la donna, questa lo guarda in modo interrogativo.
Sant’Agostino a questo proposito dice: “Relicti sunt duo, miseria et misericordia” restano solo due: il peccato (della donna) e la misericordia (di Gesù).
C’è un particolare: dal testo non si comprende se la donna è pentita, ma la misericordia di Gesù la precede.
“Nessuno ti ha condannata?” È una domanda che fa da ponte tra Gesù e la donna.
Vi è l’incontro che riconsegna la donna a sé stessa, rimettendola in cammino, nella sua dignità.
Una sola parola: le dice di cercare ancora, ma oltre ciò che aveva cercato fino a quel momento. Un invito a non continuare a sbagliare il bersaglio nella sua ricerca di vita e di amore.